Lettre 8787

Fa piü di ricevetti una vostra lettera, e benché dicha in nome di conpagnia, faro puré risposta a voi in propio. Voi dite io resto a daré a la chonpangnia molti danari, e fate gran somma, che se fossi vero mi terei disfatto e parmi voi non dobiate 135 Miscelánea Medieval Murciana XV (1989)bene avere visto il chonto o veramente i libro sarebe rimutato. E di-chovi in brieve che quando io mi partí di chosta, io feci una scritta a Simone (1) come in quello gherbuglo si spese Ib. 151 e s. -e questi facea chonto Simone andassono in mió contó e io restava avere a li bro, secondo il chonto suo a fare i salari a suo modo, da Ib. 80 pocho piü o meno, si che, a ongni suo modo, sarebe i resto da lire settanta. E quando mi partí gli dissi ch’e’ salari datomi mi parea pocho e che m’aiutassi. In parte di questo disse che a Firenze la facessi con Fran-cescho e, come vi dissi a Valenza, io volevo che Francescho l’achon-ciassi e arelo chontento de’ resto; la risposta sua, che non fareve al-tro che Simone s’avesse fatto. E chosl rimase la chosa e deba ancho Francescho tenere quella scritta e io debo esser a creditore a libro se giá io no ne fossi chaduto. Ma se piacerá a Dio, io credo esser anzi passi ghuari di chosta e achoncerella se vorete. Or io vi voglo avere chiarito ch’io non debo daré le melizie, come dite e avendo io il sala-ro che ánno gl’altri mié pari, a Barzalona non vi sarebe che diré. Ma che si sia, io la voró rimettere in voi e saren d’achordo, e sopra ció non piü. Andrea de’ Pazzi e Lutozo sanno chome tutto passó de’ da-nari si pagharono.

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