[recto]
[main de Ghino]
+ Al nome di Dio, amen. A dì XXI d’aprile 1383.
Questo(a) dì ricev[e]ti da Vignone da ‘Ndrea mio fratello e vostro gharzone Ia letera per la quale mi scrive che buon dì fa vi dove’ esere mandata Ia pezza di cianbelotto nero(b), la quale(a) voi mi doveste mandare, de la quale(a) dice che à auta risposta che costì giunse a salvamento. E però vi pregho che m’avisiate se l’avete riceuta o quello(a) che d’essa fia ; e in chaso che l’abiate riceuta, vi pregho me la mandiate per salvo modo il più presto che si può(c).
E hog[i]umai io vi darò graveza alchuna fiata quando(a) volessi scrivavare(d) [sic] a Vignone, io vi mandarò le letere a voi perché per altri trovo me n’è fatto ghativo servigio(e), e voi per amore di me e d’Andrea mio fratello le mandarete cho∙ le vostre quamdo(a) v’atagliarà di scrivare, per modo che crediate che vadiano salve.
Egl’è vero che proferere altrui le chose che sono sue pare una salvatichezza. E però io non vi profarò le chose vostre però che ve l’avete o ve le dovete avere. Quando(a) per me o per nesuno nostro amicho si potesse fare alchuna chosa che vi fuisse di piacere, sono presto a’ vostri chomandi.
E a buona fè io arei gran piacere fare chose che fusse di vostro(f) contento(g), e sì per l’amore vostro che avete mostrato inverso di mio fratello e sì per lo debito de la ragione. E sonvi e sarò sempre tenuto ; e se ciò facessi il contradio, farei quello(a) che non si de’ fare, e sopra(h) acc[i]ò basti!
Egli è vero che io sono qui(a) chon uno nostro senese il chui nome è Bindo Tucci ed è gra∙ merchatante e asai per lo paese à bel traficho, e ancho abiamo ben [= bello] fondacho i∙ Lonbardia inn u[n]a terra che si chiama Brescia. E però, se inn atto di merchantia o per nesuno altro(i) chaso potesimo fare chose che vi fusse in piacere, el faremo volontieri, benché questa(a) sia presunzione, ché ben so’ certo che pertutto avete amici. Nientemeno de’ chasi ochorono tutto giorno.
Altro per questa non vegio avervi a dire, se non che Andrea mio fratello vi sia rachomandato ; e dove inn alchuna chosa falasse, vi piacc[i]a riprendarllo(j) come vostro figlulo. Idio v’alegri senpre(k)!
Per lo vostro Ghino di Bartalomeio / Ghini // di Siena, a’ vostri piaceri.
[verso]
[adresse]
Framcescho di Marcho e compagni da Prato in Pisa
.G.
[main de Matteo di Lorenzo Boninsegna ; date de réception]
1383, da Siena, dì 23 d’aprile.
Risposto.
(a) Hampe du q barrée. (b) Suivi de de rayé. (c) Tilde superflu sur uo. (d) Répétition de la syllabe de part et d’autre d’une rupture de ligne. (e) Tilde superflu sur io. (f) Tilde superflu sur le second o. (g) Tilde superflu sur nto. (h) Tilde superflu sur le a. (i) Suivi d’un second altro rayé. (j) Tilde superflu sur ip. (k) Tilde superflu sur pe.