Ghino di Bartolomeo à Francesco di Marco, Brescia, 26-8-1383 [ASPo, D.324, 54]

[recto]

[main de Ghino]

  + Al nome di Dio, amen. A dì 26 d’aghosto 1383.

Già fa buon dì ricevetti vostra letera, e quanto(a) per essa dite ò bene inteso. Apresso dove bisogna vi rispondo.

 Avisato sono chome Andrea mio fratello non bisognia vi rachomandi, e son certo è chosì e che voi ne fate chome vostro figlulo fusse, sì che sopra(b) acciò non chale più dire.

 Dite avete ricevuto I° corbelino di formagio vi(c) mandai e che è tropo(d) grande presente. Temo nol(e) diciate per lo contrario(f). E simile, se vi fusse da potermi mandare chanbio(g), me lo mandareste. Di che vi dicho mi maraviglio di sì fatte parole, ché parebbe ch’io n’aspetasse chanbio, e quella(a) non fu mia intenzione ; ancho che volsi che voi faceste sagio de le vostre chose, e perché qualche(a) voltta vi richordaste di noi. E questo(a) ed ogni altra chosa è tutto vostro, ché, esemdo vostre le persone, bene è vostro l’avere ; e questa(a) è mia intenzione e sarà sempre. Le proferte fate son bene acette quanto(a) dite, e chosì vedrete.

 Altro non vegio avervi a dire. Son presto a’ vostri chomandi. Idio v’alegri!

 Arei charo m’avisaste chome ànno nome i vostri di Milano perché quando(a) alchuna volta volessi scrivare a mio fratello, sapessi a chi mandare letera. Se no[n] v’è

volete

[verso]

grave, vi pregho me n’avisiate come più presto potete. Ancho a Dio(h).

 Ghino di Bartalomeio / Ghini // di Brescia, a’ vostri piaceri.

[adresse]

 Francescho di Marcho Datini in Prato, propio

.G.

(a) Hampe du q barrée. (b) Barre superflue de la hampe du p. (c) Tilde superflu sur gio vi. (d) Tilde superflu sur po. (e) Tilde superflu sur le o. (f) Tilde superflu sur ario. (g) Tilde superflu sur nbio. (h) Tilde superflu sur adio.

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