[recto]
[main de Battista]
Al nome di Dio, amen. A dì XI d’aprile 1384.
Da Firençe vi scrisse Battista chome menava e∙ ronzino vostro chon quella sella di valigia, la quale ischanbiò chon uno gharçone che menò Mino secho. Da poi la detta sella rimandò per llui. E pertanto, se lla sella del detto ronçino mandata none aveste o qua o a Firençe, fate di mandarlla qua.
Mandiamo chostà Antonio di ser Benuccio nostro per achonpagnare in qua una donna di Meo Giontini nostro charo amicho. E però esso vi dirà a boccha quello che a∙ ronçino avenne el sichondo dì della Pasqua. E pertanto non sappiamo chome e’ si rimarà libero. E pertanto ponete a nostro chonto el detto ronçino quello che vi piacie, e ciò che farete saremo chontenti.
Del ferro che inponeste a Battista che v’avisasse, si è che per lle novità che ssono estate a nnoi non s’è lavorato quasi unghuanno ferro. E però cie n’à un pocho al presente dischiesta [= richiesta]. Àcci ferro che non è del nuovo d’unghuano e non è troppo bello, el quale s’avarebbe a f. XVI d’oro migliaio o meno a contanti del nuovo e sarebbe bello a meno che a f. XVII d’oro migliaio. E ragionate che ci potrà essare fra di spesa e chalo posto a Prato circha a f. IIII° migliaio, innançi più che meno. Siatene avisati. Per questa non chale altro dire. Se vedete che per noi sia da ffare nulla, siamo in tutto vostri. Achomandiànvi a Dio.
Batista d’Andrea / e conpagni // di Siena, salute.
[verso]
[adresse]
Franciescho di Marcho da Prato e chonpagni in Pisa. R.
(marque de la compagnie Battista d’Andrea)
[main de Francesco di Marco ; date de réception]
Da Siena, a dì XII d’aprile 1385.
Risposto.