compagnie Bindo Tucci à la compagnie Datini de Pise, Sienne, 14-5-1383 [ASPo, D.546, 302706]

[recto]

[main de Ghino]

  + Al nome di Dio, amen. A dì XIIII° di magio(a) 1383.

 A’ dì pasati v’abiamo scritto quanto(b) è suto di bisogno. Di puoi, a dì X di questo(b), ricevemo vostra letera e quanto per essa dite abiamo inteso(c). Apreso dove bisogna rispondiamo.

 Come per altre v’abiamo detto(d) che le proferte da voi a noi sieno fatte, e sichuramente vi richiedaremo quando(b) ci achadarà.

Di quanto dite sopra(e) lane siamo avisati. Per altra v’abiamo detto che, avemdo per sino a X farde di Minoricha e altretante Maiolica, crediamo che arebbe asai buono spacc[i]o, esemdo fina robba. E però, se vedete fare utile nesuno, ne potete mandare come detto v’abiamo(f).

 Cotoni ci ànno asai gativo spacc[i]o, e spezialmente asciamo e d’Amano però che ‘l cotone che qui(b) s’usa vuole esere turchiescho e ècci a migliore p(r)egio(g) no(n) verebbe cotesto, sì che none ci pare v’inpaciate per ora di mandarne(h).

 Ghalla di Romania o di Turchia amcho no(n) crediamo ci avesse spaccio(g), chordovani di Niza vorebero esere di l. 8 quaderno(i) o in quello(b) torno, e rag[i]onateli qui(b) f. 12 i(n) 13 C di libre, secondo che fusero, montoni ragionate f. 9 in 10 C, e però crediamo non se ne farebbe tropo(j) utile. Se poteste avere del bechume crudo di Maiolica che fusse di buono peso e di stag[i]one e che vi fusse asai de’ maschi, crediamo ci arebbe buono spacc[i]o. Ragionate el C de le pelli, cioè CII per C f. 30 in 32, che se ne dovarebe fare asai bene. E però guardate se nulla vedete da fare utile.

 Di chanavacci di Borghogna non siamo informati però che so’ di più rag[i]oni e vaglono sechondo che sono. Potetene mandare per uno sagio(g) una balla o due e dire quanto(b) volete se ne facci, e sarà fatto.

 Avisateci per lo primo se voi o ‘ vostri di Vignone fusero atti a fornirci(k) alchuna chosa a Parigi e chome volete fare co∙ noi, e sì a nostro rischio e sì a vostro, e che tempo e che a danari, di tutto ci avisate.

 Crediamo che un pocha [sic] di buona lana di P(r)ovenza biancha e bigia(l) ci arebbe asai buono spaccio. Rag[i]onate f. 6 in 6 ¼ C, esendo fine. Se venite a mandare, mandate presto. Le merchantie stanno a l’uxato e pocho si fa. Idi’ ne megliori(m) per lo avenire!

 Pepe f. 19 ¼ i(n) I/I, cera barbarescha f. 11 2/5, zuchari damaschini f. 28, esendo belli, geng[i]ovi m[i]chini f. 19, belodi 35 C, chanelle f. 16 in 25 secondo, polvari f. 9 in 10 in 15 o per sino 18 C, sandoli rossi f. 34, oncenso f. 18 C, ghalingha fine f. 2 1/3 in I/I libra, noci f. 1 ¾ libra, gharofani alchuna cosa men di f. I° libra, frusti s. 5 a oro libra, chasia(n) fistola f. 7 in 7 I/I C, stagno in verghe f. 7 ¼ i(n) I/I C.

 Chuia (ainsi) barbaresche di ca. 24 f. 4 ¼ in I/I C, cicigliane quello(b) medesimo, spagnole di ca. 36 in 38 f. 5 ¼ C.

 Lane di Sa∙ Mateio fine f. 8 C, di Maolicha f. 10, Minoricha f. 10 in I/I, esendo fine, di Provenza f. 6 in 6 ¼, altre chose a l’usato. Altro per questa(b) non vegiamo avervi a dire. Siamo a’ vostri piaceri presti. Idio vi guardi!

 Per costì 2/3 in 3/4 , Firenze pari in 1/8, Mela[no], Perugia 1 I/I in 2/3 pegio là.

 Bindo Tucci di Siena, salute.

[verso]

 La peza del ciambelotto per sino a questo(b) dì non ò riceuta1. E però avisate quanto(b) per Framcescho v’è esuto scritto. Anco(o) a Dio!

[adresse]

 Framcescho di Marcho e compagni / di Pratto in Pisa

 (marque de la compagnie Bindo Tucci)

a : Tilde superflu sur le o. b : Hampe du q barrée. c : Tilde superflu sur le i. d : Tilde superflu sur to. e : Hampe du p barrée. f : Tilde superflu sur mo. g : Tilde superflu sur io. h : Tilde superflu sur rne. i : Hampe du q barrée et tilde superflu sur mo. j : Tilde superflu sur po. k : Tilde ondulé superflu sur rnirc. l : s rayé entre bi et g. m : Tilde superflu sur me. n : suivi d’environ 8 caractères peu lisibles, dont les premiers surmontés d’un tilde. o : Tilde superflu sur co.

1 . La lettre précédente envoyée par la compagnie Tucci à la compagnie Datini, datée du 7 mai, indiquait déjà : « La peza del cianbelotto di Ghino nostro per amcho non è giunta. Non vi sia grave rescrivare a Prato che la mandino. ».

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